Cucina Giapponese a Verona: la Cena 100% Japan al Ristorante Gelmini con lo Chef Shigeru Nakaminato

Sabato 7 giugno 2025, al Ristorante Gelmini di Verona, è andata in scena la seconda edizione della cena “100% Japan”. Un appuntamento che si conferma ormai più di una semplice serata a tema: è un piccolo rito, una festa di incontro e di sapori. Anche quest’anno, sold out in pochi giorni – e chi c’era lo sa: ne è valsa la pena.

Sabato 7 giugno 2025, al Ristorante Gelmini di Verona, è andata in scena la seconda edizione della cena “100% Japan”. Un appuntamento che si conferma ormai più di una semplice serata a tema: è un piccolo rito, una festa di incontro e di sapori. Anche quest’anno, sold out in pochi giorni – e chi c’era lo sa: ne è valsa la pena.

Protagonisti della serata: Shigeru Nakaminato e la sua inseparabile Okami Kuma-chan, direttamente dal Bunon di Tokyo. Una coppia affiatata dentro e fuori dalla cucina, capace di raccontare la cultura gastronomica giapponese con gesti precisi, piatti eleganti e una presenza sempre misurata e autentica.

Un regalo inaspettato: la presenza di Kamo Tomoyasu

E poi, il regalo che non ti aspetti: la presenza in cucina di Kamo Tomoyasu, chef del ristorante stellato Kamo di Bruxelles, insieme a sua moglie. Erano venuti semplicemente per godersi la cena… e invece, con grande spontaneità e disponibilità, ci hanno dato una mano tra i fornelli. Un gesto generoso, che ha reso la serata ancora più speciale – senza bisogno di grandi annunci.

Dietro le quinte, come sempre, c’era Hiroto Sasaki, amico storico di Shigeru, anima sensibile, esperto di vini naturali e vero architetto di questo ponte culturale tra Italia e Giappone. Con lui, il suo amico e socio storico Taichi Ishimaru, sempre in movimento, e Kentaro, presenza discreta e indispensabile, sempre pronto a dare una mano con calma e sorriso. Una squadra compatta, che lavora con passione e concretezza.

E ovviamente, Luigi Gelmini ed Elena, che del Ristorante Gelmini sono le vere anime. Con la loro accoglienza sincera, la cura nei dettagli e un’energia che travolge in positivo, riescono ogni volta a far sentire tutti a casa, pur facendo viaggiare.

Dall’aperitivo al Menu: il viaggio comincia

La serata è iniziata con un cocktail a base di Shochu allo zenzero della distilleria Ochiai, servito con menta e arancia disidratata: fresco e aromatico, perfetto per aprire il palato.

Poi è iniziato il viaggio vero e proprio. L’insalata Teppai con calamaro tenero e lattuga stufata ha aperto il menu con pulizia e profondità. A seguire, un involtino primavera alla melanzana affumicata al sesamo, croccante e ben dosato, che ha conquistato tutti. Il sashimi, con un tonno strepitoso, capasanta e un taglio di cefalo, che ha saputo stupire: un pesce spesso sottovalutato, che è stato valorizzato con maestria da Shigeru.

Il momento più scenografico è arrivato con la preparazione in diretta del Makizushi al tonno. Shigeru e Kuma-chan si sono mossi come un’orchestra in perfetto silenzio, sotto lo sguardo attento degli ospiti. Un piccolo rito che ha catturato tutti, con telefono alla mano pronto a immortale ogni momento.

La zuppa di ramen con noodles sottili e ravioli wantanmen in brodo di dashi ha riportato tutti a casa – o forse a Tokyo. Comfort food giapponese allo stato puro, senza bisogno di effetti speciali. E poi il Karaage, il pollo fritto secondo la tradizione Bunon: croccante fuori, tenero dentro, accompagnato da verdure in agrodolce che chiudevano il cerchio con precisione. Il dolce è stato semplice, fresco, perfettamente giapponese: frutta in gelatina (mitsumame) con mochi. Pulito, leggero, e coerente fino all’ultimo cucchiaio.

Una cena straordinaria con vini eccellenti

Ad accompagnare tutto questo, una selezione di vini naturali pensata con attenzione e servita con naturalezza. Visio e Illusione dell’azienda agricola Koi, raccontati da Flavio Restani, hanno aperto le danze. Poi il Bianco e il Rosso di Samodia, e infine Sensazione di Cascina Lieto, un vino nato dalla mano esperta proprio di Hiroto Sasaki. Vini veri, senza fronzoli, che parlano sempre la lingua giusta.

La musica, curata dal DJ Giorgio Cacciatori, ha tenuto la sala in equilibrio tra rilassatezza e ritmo. Un sottofondo preciso, mai invasivo, perfetto per assaporare ogni momento con calma.

Alla fine, come sempre, quello che resta è più del buon cibo. Sono le relazioni vere, quelle che fanno la differenza.

Il primo grazie va allo Chef Shigeru, che ancora una volta si conferma il nostro Funky-Chef preferito, capace di guidar el’intero gruppo con competenza, ma senza perdere mai l’ironia a suon di Kanpaiiiiiiiiiiiiii !

Un grazie sincero a Kamo Tomoyasu e sua moglie, per la presenza gentile e per il regalo inatteso del loro supporto in cucina. A Kuma-chan, per l’energia e la grazia che porta in ogni gesto. Al granitico Taichi, sempre sul pezzo, e a Kentaro, presenza discreta e indispensabile.

E ovviamente a tutto il team del Ristorante Gelmini, che anche questa volta ha reso tutto fluido, bello e perfettamente imperfetto, come solo le cose vere sanno essere.

Anche questa volta ci si guarda negli occhi a fine serata, e ci si dice senza nemmeno bisogno di parole:
Quando si riparte?

Condividi questo contenuto

Iscriviti alla nostra newsletter